Consiste nella lesione del diritto dell’individuo a non avere alterato il proprio patrimonio personale, intellettuale e professionale.
Può essere considerata tale solo nel caso in cui si pervenga a questa alterazione attraverso una specifica offesa alla reputazione del soggetto, e non ogni qual volta si attui un travisamento dell’identità personale del soggetto passivo.
La diffamatorietà di un articolo deve essere valutata leggendo l’articolo nel suo complesso, non estrapolandone singole frasi.
In materia di lesioni concernenti l’identità personale e la reputazione non è richiesta la presenza di una precisa volontà diffamatoria. E non assume nessuna importanza il movente che ha spinto il giornalista a pubblicare frasi diffamatorie.
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